Breve viaggio nella più piccola ma meglio conservata tra le frazioni del comune di Cosenza: Borgo Partenope.
Un piccolo paese, con un piccolo centro storico, finora ben conservato. Borgo Partenope, frazione cinque chilometri a sud di Cosenza, non è nel circuito dei luoghi rinomati da visitare, ma a chi si avventurasse per il villaggio non mancherebbe di presentare qualche curiosità o qualche particolare che attirerebbe l’interesse di persone attente.
Il paese si stende lungo il dorso della collina affiancata dai torrenti Cardone e Ispica, ed è ancora conosciuto per il suo vecchio nome, Torzano, che per alcuni studiosi sarebbe indizio di una possibile origine romana del sito, come per altri nomi di luoghi terminanti allo stesso modo.
La sua posizione rispetto alla città sembra confermare l’ipotesi di un posto nato come luogo di rifugio per i cosentini. Le colline attorno alla città erano infatti più sicure, e nell’alto medioevo le invasioni erano frequenti.
Dalla piazza principale la vista spazia fino al Pollino, e in basso si scorge Cosenza col suo centro storico arroccato sul Pancrazio e coronato dal castello. Sul luogo dell’attuale piazza sorgeva fino al 1905 l’antica chiesa di San Nicola, distrutta quell’anno da un forte terremoto che recò ingenti danni al paese. Fu proprio in seguito a quell’evento che il nome mutò in Borgo Partenope, come tributo al comitato che da Napoli era giunto a curare la ricostruzione di parte dell’abitato.
La chiesa venne ricostruita più a valle qualche anno dopo, ed è ora uno dei punti di interesse per chi voglia fare una visita al borgo insieme all’altra chiesetta di Santa Maria. Quest’ultima è posta poco distante dal centro, e seppur risalente secondo tradizione al XV sec. mostra ora un aspetto settecentesco con un leggero barocco.
Il centro antico si sviluppa seguendo la collina su cui sorge, con due strade principali lungo le quali si aprono larghi e piazzette. Particolarmente pittoresche la “silica”, l’ampia scalinata che divide la parte alta e la parte bassa del paese, e le varie “rughelle” dalle quali partivano le strade che portavano alle campagne circostanti.
Non si può comunque parlare di Borgo senza un accenno al suo personaggio più noto: Rutilio Benincasa. Astronomo, matematico e filosofo del ‘500, Rutilio è entrato nella leggenda per essere stato collegato ad un antico sistema per prevedere l’uscita dei numeri al lotto. Sistema che, anche se dall’efficacia dubbia, ha comunque contribuito a farne diffondere la fama di mago più che di studioso.
Si tratta di posti e di storie poco conosciuti, ma che proprio per questo meriterebbero una maggiore attenzione. Borgo Partenope rientra così tra quei centri che, seppur definiti minori, sono una risorsa per la Calabria e rappresentano un vero e proprio tesoro da scoprire, lontano dalle mete classiche ma non per questo meno interessante.
Lorenzo Coscarella
(People Life, A.3 n.8(32) Settembre 2012, p.36)
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