Il nuovo museo espone opere note e meno note che coprono circa 700 anni della storia sacra, e non solo, di Cosenza.
Il centro antico di Cosenza ha, dallo scorso 25 giugno, un luogo in più per raccontare al pubblico una parte significativa delle vicende storico-artistiche della città: il Museo Diocesano.
Il nuovo museo custodisce opere che coprono un arco temporale che va dal ‘200 fino ai primissimi anni del ‘900. Opere note e meno note, molte esposte per la prima volta, che formano un patrimonio da scoprire reso finalmente fruibile da tutti.
Un vero e proprio tesoro d’arte, il cui valore va oltre il sacro. Nel museo possono infatti ammirarsi opere rappresentative della storia della città di Cosenza come la Stauroteca, la croce-reliquiario bizantina in oro e smalti donata nel 1222 dall’Imperatore Federico II. Simbolo di un periodo importantissimo per la città, sul quale si soffermano tutti gli storici cosentini.
Tra le altre opere esposte molte sono legate alla Cattedrale, e ne raccontano i rifacimenti subiti nel corso dei secoli. Da qui provengono diverse tele del ‘700, ma anche alcuni pezzi che facevano parte dell’antico tesoro del duomo come sculture, argenti, ed altri oggetti usati durante le celebrazioni.
Non mancano i capolavori di maestri celebri, come l’Immacolata di Luca Giordano che è il pezzo forte della pinacoteca, e le opere provenienti da altre località, come il bel Polittico cinquecentesco di Borgo Partenope e la tela di S. Gennaro da Luzzi.
Queste e altre opere tra pitture, sculture, argenti e paramenti hanno così trovato collocazione nella sede del nuovo museo, posta nell’edificio del vecchio Collegio Arcivescovile in piazza Parrasio, nella parte alta di Corso Telesio.
Lorenzo Coscarella
People Life, A.4 n.7(42) luglio 2013, p.28:
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