Paterno e l’eremo di San Marco

Posto in cima al paese, l’eremo di S. Marco versa ormai in rovina. Un bene che ancora si potrebbe recuperare.

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Paterno Calabro conservava, e in parte conserva tuttora, un notevole patrimonio artistico sparso tra i vari rioni che compongono il paese. Soprattutto nei molti i luoghi di culto che costellano il territorio del comune in provincia di Cosenza.

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Convento di S. Francesco dei Minimi a inizi ‘900

Questa presenza di più chiese è da ricondursi alla divisione del paese in quattro casali distinti che andavano a comporre la Bagliva di Paterno, ognuno dei quali aveva una propria organizzazione e una propria chiesa parrocchiale. In particolare nei primi del ‘600 si attestano i rioni di Merende, S. Giovanni, Calendini e Capore, con le rispettive chiese parrocchiali dedicate a S. Barbara, S. Giovanni, SS. Pietro e Paolo e a Tutti i Santi.

Paterno_ruderi_s.marcoA queste si aggiungeva il convento dei minimi. Questo si trovava al centro tra i quattro rioni e per questa ragione doveva avere un particolare ruolo unificatore tra le quattro entità, tanto che nel ‘700 era proprio nell’atrio del convento che si radunavano a suono di campana gli abitanti di Paterno per discutere delle questioni riguardanti il paese.

Vari altri luoghi di culto erano poi sparsi tra i rioni e le campagne circostanti. Tra questi merita attenzione ciò che ancora resta della chiesetta di San Marco, posta nella parte alta di Paterno.

Paterno_cosenza_portaleLa chiesa, che dovette ospitare in passato un eremo, si presenta attualmente allo stato di rudere, ma fino alla metà del ‘900 era ancora in buono stato e frequentata dagli abitanti del paese.

L’edificio ha una struttura particolare, che lo rende interessante nonostante le sue cattive condizioni.

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Facciata eremo di S. Marco

Particolarità della facciata è il piccolo atrio ad arco nel quale è posto l’arco in tufo che faceva da portale alla chiesetta. L’interno è pieno di macerie per il crollo della copertura, ma si distinguono le decorazioni ottocentesche in stucco dell’altare laterale sinistro e dell’altare maggiore.

La struttura doveva però essere di molto più antica. Sul fianco sinistro erano affiancati alcuni locali di servizio a due pieni, mentre sul fianco destro un altro locale absidato fa pensare ad una cappella laterale affiancata alla principale.

Nonostante le cattive condizioni e la vegetazione che ne ingombra l’interno l’edificio conserva ancora il suo fascino, e una ripulita potrebbe essere un primo passo verso un eventuale recupero.

Lorenzo Coscarella

(Parola di Vita, 22/05/2014, p.18)

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