Il titolo di Città per Rende e Mendicino

I due comuni del cosentino sono stati insigniti del riconoscimento. Molti centri in Calabria godono di questo riconoscimento da alcuni secoli e per le ragioni più varie.

Rende Cosenza

Rende e Mendicino sono da ora, per la legge, le due città più giovani della Calabria. I due comuni infatti sono stati insigniti del titolo di Città. Cosa significa questo? Continua a leggere

Perché il 12 febbraio?

Come mai la festa patronale di Cosenza è stata fissata proprio in questo giorno? La ragione è da ricercare in un evento tragico avvenuto nel XIX secolo.

Cosenza festa Pilerio

Strana data quella della festa patronale di Cosenza. 12 febbraio, giorno che non corrisponde sul calendario ad alcuna commemorazione mariana, ma che nella nostra provincia è legata, oltre alla festa della città capoluogo, anche a varie feste religiose in molti altri paesi. Continua a leggere

La biblioteca della “Riforma”

La Biblioteca dei Cappuccini di Cosenza, detta “della Riforma” conserva un patrimonio librario di estremo interesse, in parte bisognoso di restauro.

Incunabolo

Tra incunaboli e cinquecentine, manoscritti antichi e periodici relativamente recenti, c’è un luogo nel cuore della città dove i libri sono protagonisti. È la biblioteca dei Frati Minori Cappuccini di Cosenza, annessa al convento e alla chiesa del SS. Crocefisso nota comunemente come “la Riforma”. Continua a leggere

Tradizioni, fuochi e versi in attesa del Natale

L’arrivo del Natale riaccende antiche usanze, tra liturgia e pietà popolare, tra sacro e profano.

Presepe

L’avvicinarsi del Natale, più che qualsiasi altro periodo dell’anno, riaccende tradizioni che affondano le loro origini in tempi remoti. Tradizioni propriamente cristiane si mescolano con altre che rimandano a periodi ancora precedenti, ma che hanno acquistato nuovi significati alla luce del messaggio cristiano. Continua a leggere

Con la testa fra le nuvole

Dal mar Tirreno alla Sila, attraversando la Catena Costiera e sorvolando Cosenza e i vari Casali a Sud della città. Guardando dal finestrino di un aereo.

L’aereo si alza in volo dall’aeroporto di Lamezia Terme. Poco dopo il decollo, guardando sulla destra, questa è la vista che si schiude:

Cosenza dall'alto. Foto Lorenzo Coscarella 2015

In basso, in primo piano, la costa tirrenica cosentina nel tratto compreso tra Fiumefreddo Bruzio, Longobardi e l’inizio di Belmonte Calabro. Man mano che si guarda più in alto ecco Monte Cocuzzo, che raggiunge una quota superiore ai 1500 metri s.l.m.

Oltre il monte si apre la valle in cui siedono Cosenza e i molti paesi che costituivano i suoi Casali. Risalendo dalla città verso la Sila, ogni collina è dominata da un paese.

Prima di giungere al fondo della valle si distinguono appena alcune parti di Laurignano, Dipignano e Carolei. In basso a sinistra ecco un pezzo di Cosenza e, poco più in alto, da Nord a Sud si distinguono tutti i paesi della presila cosentina: Rovito con le sue frazioni, Celico, Spezzano Sila e Spezzano Piccolo. Poi ancora Casole, Magli, Trenta, Pedace, Serra Pedace e Pietrafitta.

Poco più in basso i piccoli agglomerati delle tre frazioni di Cosenza: Borgo Partenope, Sant’Ippolito e Donnici. Tornando più su, incontriamo Aprigliano, Piane Crati, Figline Vegliaturo, Cellara, Piano Lago, Mangone.

Ma è la parte superiore della veduta che offre la sorpresa più bella, possibile grazie anche alla giornata serena in cui è stata scattata la foto. L’altopiano della Sila si mostra in tutta la sua estensione e, cosa particolare, si notano anche due dei grandi laghi silani, il Cecita in alto a sinistra, e l’Arvo a destra.

Presto qualche altra foto.

Lorenzo Coscarella

Rogliano: l’orologio del campanile di S. Giorgio

Posto sul campanile della chiesa di S. Giorgio di Rogliano, lo strumento era di proprietà dell’Università, che ne curava la gestione con le tasse dei cittadini. 

Rogliano Cosenza

Attualmente non si coglie appieno l’importanza di un orologio pubblico in un centro abitato. Fino a circa un secolo fa, invece, quando gli strumenti per calcolare il tempo non erano alla portata di tutti, la presenza di un orologio che servisse una intera comunità era uno dei pochi modi per scandire lo scorrere del giorno, in modo più preciso rispetto al sole. Continua a leggere

Borgo Partenope: storia e tradizione di una festa patronale

Come molte altre ricorrenze della zona, la festa patronale che a Borgo si celebra l’ultima domenica di settembre è legata al terremoto dell’8 settembre 1905. Ma la sua storia è molto più antica.

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Il manoscritto del Liceo Telesio

Una piccola “riscoperta” nel più antico liceo classico di Cosenza: un manoscritto del ‘400 sulla vita di S. Girolamo dimenticato da tempo.

manoscritto_liceo_telesio

Come sempre accade, i piccoli tesori emergono (o riemergono) sempre per caso. Tra alcuni scaffali del Liceo Bernardino Telesio di Cosenza è spuntato fuori un prezioso documento, di cui in passato si sapeva l’esistenza ma che per varie vicende era stato ormai dimenticato lontano dagli altri libri, insieme a documentazione di varia natura. Continua a leggere

1598: Cosenza commemora Filippo II

Alcune testimonianze dell’epoca attestano l’omaggio reso dalla città al sovrano nelle settimane successive alla sua morte. O almeno da una parte di essa.

Filippo_Secondo

Cosenza, a fine Cinquecento, era una delle tante città periferiche del più grande impero di quei tempi: l’Impero spagnolo. Filippo II ne fu sovrano indiscusso, degno figlio di quel Carlo V tanto citato per la storica visita che fece in città nel 1535, Continua a leggere

Riapre al pubblico il castello svevo

Il castello svevo di Cosenza è stato riaperto al pubblico il 12 giugno dopo alcuni anni di restauri.

Articolo Castello Cosenza Lorenzo Coscarella