Eugenio Cenisio, un artista cosentino del ‘900

Nato a Rose nel 1923 e allievo di Emilio Iuso, molte sue opere si trovano in edifici ecclesiastici e collezioni private locali. Il comune di Cosenza gli ha dedicato una piazza

di Lorenzo Coscarella

Tra i pittori-decoratori che caratterizzarono la vita artistica della Cosenza del ‘900 ricopre un posto particolare Eugenio Cenisio. Nato a Rose nel 1923, fu allievo di Emilio Iuso, artista che eseguì numerosi dipinti nelle chiese del Cosentino, e lo stesso Cenisio continuò sulla strada del maestro tanto che le sue opere si trovano sparse in numerosi edifici sacri della provincia. Oltre all’apprendistato sul campo, però, il giovane artista perfezionò la sua arte intraprendendo anche degli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e diventando docente d’arte nelle scuole della sua città.

Cenisio ha lasciato una produzione sterminata di dipinti a tela, acquerelli, illustrazioni, dedicandosi molto alla rappresentazione di paesaggi e di scene di vita quotidiana, con un’attenzione particolare alla figura della donna. Molte sue opere si trovano in collezioni private e di pubbliche istituzioni, ma è all’interno delle chiese sparse sul territorio che è possibile ammirare alcuni dei suoi lavori più pregevoli. Come impresa decorativa merita di essere segnalato il lavoro eseguito nel Salone degli stemmi del palazzo arcivescovile di Cosenza, nel quale ha riprodotto sul soffitto un decoro a cassettoni e sulla fascia superiore della parete una iscrizione dipinta ad effetto mosaico, oltre alle insegne araldiche dei presuli cosentini. Resta ormai poco di uno dei lavori giovanili più interessanti dell’artista: l’intero ciclo decorativo della chiesa della Madonna di Fatima a Borgo Partenope, completato nel 1953. Nell’ampia navata Eugenio Cenisio si occupò sia di decorare pareti e soffitto, caratterizzati dalle tonalità pastello, sia di realizzare due grandi dipinti murali: una Immacolata Concezione al centro del soffitto della navata e, sulla parete di fondo del presbiterio, l’apparizione della Madonna ai tre pastorelli.

Altri suoi lavori si trovano nelle chiese di Donnici, Montalto, San Marco Argentano, Rose (solo per citare alcune località), e in questo ambito si occupò anche di restauri, intervenendo in Cattedrale sugli affreschi degli Apostoli eseguiti da Paolo Veltri e nelle chiese di Paola, Pizzo Calabro, Montauro. Particolare la vetrata che raffigura S. Francesco di Paola che attraversa lo Stretto di Messina, sulla facciata della chiesa dedicata al Santo a Cosenza, mentre è stata poco sottolineata la vasta attività nel campo della grafica, con le illustrazioni per diversi volumi.

Cenisio morì a Cosenza nel 1993, lasciando, oltre alle sue opere, il ricordo della sua attività di docente in molti dei suoi alunni. Alcuni anni dopo a Cosenza gli è stata dedicata la piazza tra il palazzo municipale e la nuova chiesa di San Nicola. Si segnala però la necessità di urgenti interventi per il dipinto murale dell’Apparizione della Madonna a Fatima a Borgo Partenope, ultimo superstite della decorazione della chiesa e ormai minacciato anch’esso dal crollo della copertura soprastante.

Fonte:
Lorenzo Coscarella, Eugenio Cenisio pittore, decoratore e artista cosentino del ‘900, in “Parola di Vita”, 26 luglio 2023, p. 8.